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Un Consiglio importante quello che ha ufficialmente aperto la nuova stagione del twirling, il 4 ottobre scorso. Molti i temi trattati, altrettante le decisioni prese, a sottolineare un ulteriore cambio di passo. Le considerazioni e le scelte hanno preso forma dall’analisi di quanto successo a Nottingham fatta dal Presidente Federale Franco Ferraresi e dal Consiglio. In primo piano il tema delle ambizioni olimpiche della specialità, difficili da concretizzare quando ci si scontra con realtà come l’attuale Federazione Mondiale Twirling che opera più come un organismo privato che struttura inserita nell’ambito del CIO e delle Federazioni sportive internazionali. La FITW è una delle pochissime federazioni riconosciute dai rispettivi comitati olimpici nazionali, come risulta da una ricognizione effettuata dal Vicepresidente FITW Leonardo Russo, e ciò determina a livello internazionale scarse linee guida e rappresentanze quantomeno discutibili: “Possiamo essere un esempio – ha dichiarato il Presidente FITW Franco Ferraresi – nel consolidare l’Italian Style messo in evidenza a Nottingham per l’intero movimento internazionale. Per fare questo bisogna però dare un taglio netto al passato ed allinearci definitivamente alle altre Federazioni Sportive Nazionali, facenti parte del CONI, seguendone le regole e le nuove direttive”. Un concetto che ha visto compatto il Consiglio nella condivisione e nel salto di categoria cui la stessa condurrà.

Si è conclusa l’esperienza con lo staff tecnico-medico dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino che ha seguito professionalmente il gruppo azzurro nella fase di avvicinamento al Mondiale e nel corso della rassegna iridata: “E’ stata un’esperienza positiva – spiega il Presidente Franco Ferraresi – che ha permesso di dimostrare l’importanza di figure medico-tecniche anche in una federazione sportiva come la Fitw. Riteniamo conclusa questa esperienza specifica per una miglior razionalizzazione della spesa. Un ringraziamento doveroso ai professionisti che hanno collaborato”. E’ stato inoltre sciolto il Dipartimento Tecnico Nazionale. In questo caso non sono arrivati in Federazione, nei tempi e con le modalità richieste, i risultati auspicati. Seppur il Dipartimento abbia dimostrato impegno si è via via evidenziato il suo ruolo anacronistico e lo scollamento con il Consiglio Federale. Si opererà pertanto in tale settore con un gruppo tecnico di supporto sulla falsariga di organismi più snelli simili a quelli già esistenti all’interno di altre Federazioni. L’unanime decisione di modificare l’attuale Dipartimento Tecnico Nazionale troverà forma nella revisione statutaria e regolamentare che è già in atto, in parte determinata dalle nuove disposizioni del Coni in materia di giustizia sportiva e in parte da un necessario ammodernamento delle nostre carte federali. Naturalmente sarà l’assemblea nazionale a formalizzare e approvare questo lavoro di revisione.

Deliberati i rappresentanti italiani negli Organismi internazionali. Sono Silvia Tarabbia nel settore Atleti, Massimo Scotti nel settore Tecnici e Samantha Novello in quello dei Giudici.

Massimo Scotti sarà Commissario Unico della Nazionale Italiana e si avvarrà della competenza di altri tecnici nelle diverse specialità. Spazio anche alla consulenza di professionalità come quelle del coreografo e dell’esperto di musica per la cura degli aspetti che non sono secondari in un esercizio di twirling, come il Mondiale di Nottingham ha dimostrato.

Il Consiglio del 4 ottobre scorso si è tenuto presso la nuova sede federale, ubicata a Torino in via Ventimiglia 145 presso il Palazzo a Vela: “Una novità – sottolinea il Presidente Federale Franco Ferraresi – da leggere nell’ottica di ammodernamento cui la FITW è tesa. Più ampi gli spazi rispetto a quelli della precedente, alla quale saremo sempre affettivamente legati, con uno sguardo al futuro ed uno al passato glorioso, di campo, del twirling azzurro. Lo ricordano le molte fotografie dei nostri campioni, affisse alle pareti che chiedono ben presto di essere affiancate da nuove effigi”. Molto suggestiva inoltre la collocazione in una struttura che vive quotidianamente lo sport praticato.