header1 header2 header3 header4 header5 header6 header7 header8

Federazione Italiana TwirlingSi sono spenti da poco più di 20 giorni i riflettori sul Mondiale “agostano” di Nottingham, ed il capitano azzurro Daniele Zambito ha già il pensiero rivolto al prossimo grande appuntamento, gli Europei del 2015: “Bisogna sempre porsi degli obiettivi – esordisce – e quello del prossimo anno, a livello continentale, sicuramente lo è. Andrò con la forte volontà di vincere la gara di Team e salire sul podio in quella individuale”. Propositi da vero condottiero e, doveroso, un passo a ritroso per commentare la rassegna iridata in terra inglese: “Sono due e diametralmente opposte – prosegue – le emozioni che mi ha lasciato l’appuntamento. La grande gioia per il sesto posto nell’individuale e la raggiunta finale (cosa che non riuscivo a fare dal 2008) e la delusione per la sfumata medaglia di bronzo con il Team. E’ stata cocente poiché eravamo terzi al termine della semifinale e siamo stati superati sul filo di lana. Nulla da dire, peraltro, poiché gli Stati Uniti hanno fatto un ultimo esercizio migliore del nostro e pertanto meritato il podio. Io ho commesso diversi errori, forse pagando un po’ la tensione del momento. Ho patito l’accaduto nella duplice veste di capitano, esperto del gruppo, ed atleta che si era preparato nel migliore dei modi per dare il massimo. Un errore nel Team diventa causa scatenante per altre imperfezioni e tutto ciò alla fine si paga. Non so nemmeno dire quale sia stata la vera causa perché eravamo arrivati a Nottingham perfettamente allenati e preparati, consci della nostra forza. La voglia di riscatto, mia e degli altri componenti della squadra, è perciò grande. Dovremo indirizzarla nel modo giusto”. Un Daniele Zambito che è già al lavoro, nel Campus in svolgimento in questi giorni a Cantalupa: “Ho ripreso ieri – conferma il collegnese – ed in questi giorni mi dividerò tra primi allenamenti e insegnamenti ai più piccoli. Dalla prossima settimana, invece, allenamenti pieni nella mia società”. A proposito di più piccoli, a Nottingham hai fatto da “chioccia” ai più giovani nazionali e anche a Luca Fasano, il nostro medagliato. Come hai vissuto i suoi trionfi?: “Con grande trasporto, come fatto peraltro con le prove di tutti gli altri mie compagni. Con Luca, però, cè un feeling particolare poiché ci alleniamo insieme ed ho visto con quanta grinta e volontà avesse preparato il Mondiale. Merita quanto ottenuto e sono certo che continuerà a crescere, in ogni settore”. Molti hanno sottolineato la coesione tra di voi, sia nella fase di preparazione che in quella di gara. Confermi la forza dell’insieme?: “Assolutamente. Ci siamo trovati benissimo fin dai primi collegiali ed abbiamo affrontato l’avventura Mondiale, supportati in tutto e per tutto dalla Federazione e dai nuovi dirigenti, con il giusto spirito. Il movimento internazionale è salito di livello e noi anche. Dovremo continuare su questo percorso e l’essere riusciti a costruire un gruppo forte e motivato rappresenta la prima medaglia nell’ottica dei prossimi appuntamenti internazionali. Io cercherò di continuare a trasferire la mia esperienza ai più giovani, anche se forse sarei ancora io in qualche circostanza ad abbisognare di qualche consiglio”. Forte, carismatico ed al contempo umile. Anche queste sono le caratteristiche del campione, pronto a proseguire la sua fulgida carriera.