header1 header2 header3 header4 header5 header6 header7 header8

Dopo Nottingham alcuni giorni di relax per il “doppiomedagliato” Luca Fasano, prima del ritorno nella sua Vinovo. A nemmeno dieci giorni dalla conclusione della rassegna iridata cosa è rimasto nel cuore e nella testa della nuova realtà del twirling azzurro?: “Non ho ancora realizzato pienamente quanto fatto a Nottingham – esordisce il piemontese – e forse ci vorrà ancora un po’ di tempo. Posso però dire che ero partito con degli obiettivi e li ho concretizzati, andando anche al di là delle più rosee aspettative. Un Mondiale assolutamente perfetto”. Che parte da lontano?: “Indubbiamente. Il lavoro di avvicinamento è servito e molto, soprattutto dal punto di vista della preparazione atletica e della creazione dell’atmosfera di squadra che ha contraddistinto la nostra partecipazione in terra inglese”. Cosa pensavi prima di Nottingham e cosa pensi ora?: “Volevo fortissimamente andare al Mondiale e dare il meglio, chiudendolo comunque senza rimpianti. Ciò indipendentemente dai risultati che sarebbero arrivati. E’ molto brutto tornare a casa e pensare, come mi è capitato in altre occasioni….avrei potuto fare questo o quello, quell’entrata o quel lancio. A Nottingham sono riuscito a dare il massimo e ciò è coinciso con la conquista di due medaglie”. Quale la più bella?: “Hanno entrambe lo stesso valore e significato. Nell’individuale ero già andato bene in semifinale, pur sbagliando l’ultimo lancio. In finale sono stato perfetto. Nel duo eravamo già secondi dopo la semifinale. Con Chiara ci siamo detti di entrare in gara con l’obiettivo di divertirci e vedere cosa sarebbe successo. Abbiamo colto l’argento, alle spalle del tandem giapponese, ed è stato bellissimo. Ora mi sento ancora più forte, consapevole dei mie mezzi”. I momenti più emozionanti, riviviamoli: “Sono stati tanti. Su tutti metterei le conclusioni di entrambi gli esercizi e ciò che è venuto subito dopo. Nel free-style, dopo aver preso bene l’ultimo lancio sono corso ad abbracciare il mio tecnico che aveva le lacrime agli occhi. Indimenticabile! Così nel duo, al termine del quale gli abbracci si sono susseguiti l’uno all’altro. Una nostra vittoria ma anche un successo del gruppo. Mi sono sempre sentito sostenuto ed è stata anche questa un’emozione speciale”. Nel 2015 sarai ancora Junior. Quali traguardi speri di raggiungere?: “Ci sarà l’Europeo e punterò all’oro in tandem con Chiara Colafrancesco nel duo, nonché a quello individuale cercando di superare il mio avversario di sempre, il francese Raphael”. Una stagione, la prossima, che inizierà quando?: “Ad ottobre. In questo momento penso solo a rilassarmi ed ai libri, che ho un po’ trascurato nell’ultimo periodo”. A Nottingham si è constatato quanto il twirling azzurro e mondiale sia cresciuto. Cosa significa?: “Che bisogna sempre progredire ed in fretta. Non ci si può sedere sugli allori. Il livello è sempre più alto ed il nostro sport è in costante evoluzione. Anche questo aspetto responsabilizza maggiormente e motiva. Sono consapevole di questo aspetto e lo tengo ben presente, in tutte le manifestazioni personali legate al twirling”.