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grangalà-giordano-venus-3 (1)"Papa Francesco ci ha insegnato che non dobbiamo farci rubare la speranza. Nessuno potrà mai distruggere i miei sogni!". Così conclude il proprio tema Giovanna Giordano, ragazza siciliana che convive con un busto a causa di problemi alla schiena. Una situazione complicata che non le ha impedito di tornare a praticare il twirling, ciò che definisce candidamente "qualcosa che entra nella tua vita per magia e poi ne diventa parte essenziale", e vincere con le compagne nelle finali nazionali di categoria a Loano, nel 2013. Racconta della sua lotta per ottenere il certificato medico di abilitazione all'agonismo, dei tanti no ricevuti, compreso quello di un tecnico federale, soprattutto del fatto di non aver mai perso la speranza di farcela e poter dimostrare di essere atleta con le sue compagne, per se stessa e anche per loro. “Pratico il twirling da quando ho 10 anni – afferma con enfasi Giovanna – dopo aver iniziato con la ginnastica a 6 e proseguito con le majorettes. Mi ha aiutata molto in questa mia delicata esperienza di vita e non potrei più farne a meno. Mi alleno tre volte la settimana, a volte anche la domenica, per 3-4 ore a seduta. Nel mio percorso di crescita mi sono fermata circa un anno, riprendendo a 11 l’attività. Ora ne compirò 15 il prossimo mese”. Quale segreto ti ha consentito di superare i passaggi più ostici di questo percorso?: “La passione per lo sport e la voglia di non demordere. Ho imparato a convivere con il busto, anche allenandomi e questa è stata un’autentica vittoria”. Quella di campo è arrivata a Loano, lo scorso anno, con le compagne della Venus di Trapani: “Un momento bellissimo – prosegue – anche perché condiviso. Abbiamo dimostrato a tutti il nostro valore e tradotto in esecuzione quasi perfetta tante ore di impegno”.

Iscritta al 1° anno di Liceo Linguistico, Giovanna ama leggere ma la maggior parte del proprio tempo libero lo dedica al twirling: “Non potrebbe essere diversamente, visto il piacere che provo nel farlo”. Quali obiettivi?: “Continuare ad allenarmi ed un giorno, se potrò, dimostrare quanto valgo. Guardando ancora oltre – prosegue Giovanna Giordano – aprire una palestra ed insegnare alle più piccole quanto ho appreso io e trasferire loro l’amore per questa bellissima disciplina”. Quali i tuoi idoli, punti di riferimento?: “I ragazzi e le ragazze della serie A. Ho seguito i loro allenamenti a Trapani e sono stati fantastici. Dei veri modelli da seguire, in campo e fuori”. E a quella tecnica che ti aveva maltrattata cosa diresti?: “Non ho avuto altre occasioni di incontrarla. La ammonirei solo invitandola a guardare quello che sto facendo, sperando di poterle continuare a dimostrare quanto si riesce ad ottenere con la volontà e la passione”. Anche in questo Giovanna è un vero e proprio sprone per le proprie compagne. 
Una storia di alti valori umani e morali, la sua, e che induce il Presidente Federale Franco Ferraresi ad alcune considerazioni: "Encomiabile la forza d'animo della ragazza che ha saputo non abbattersi e vincere anche gli scetticismi che le si sono via via presentati. Anzi ha saputo trarre dalle avversità ancora maggiori forze per emergere e realizzare il sogno personale di giovane atleta. Pongo inoltre l'attenzione sulla fondamentale importanza del ruolo del tecnico, nel nostro e negli altri sport. Una figura che non deve mai sentirsi super partes proprio in ragione del ruolo essenziale che ricopre nei confronti dei suoi allievi. Spesso è un surrogato delle famiglie, anche in ragione del fatto che trascorre più ore con i ragazzi di quanto non facciano padre e madre. E' un educatore ed un formatore ancor prima che un tecnico e deve rendersi conto di quanto possa diventare simbiotico il rapporto con chi sta crescendo e in tale fase delicatissima a lui si affida. Basti osservare gli sguardi d'intesa nel corso di una gara o anche solo degli allenamenti tra tecnico e allievo. Massima attenzione dunque a come ci si comporta in tale veste perchè spesso i destini, sportivi e non solo, dei nostri ragazzi sono anche nelle sue azioni".