Chiara Salvatti e la gara perfetta
- Pubblicato: 09 Gennaio 2014
Iniziamo dalla fine, o quasi, presentando Chiara Salvatti, classe 1997 e portacolori della società Lumezzane, la stessa nella quale è cresciuta praticando il suo sport...lasciamo ai lettori indovinare quale! "E' stata una gara perfetta - afferma tornando con la mente ai ricordi dell'Europeo di Heilsingborg nella scorsa estate - che avrei potuto terminare in qualsiasi posizione. Sono arrivata terza e l'ho conclusa con una grande felicità interiore. Nessuna caduta, al di là delle più rosee aspettative". Un podio alla sua prima rassegna continentale che fa ben sperare per il futuro, suo e della nazionale. Dall'oggi ci muoviamo a ritroso per scoprire la giovanissima Chiara, "avevo 5 o 6 anni", avvicinarsi al twirling seguendo le orme della cugina Sara: "Mi piaceva la ginnastica artistica - ricorda - ma il tragitto per praticarla sarebbe stato lungo oltre un'ora. Così la scelta ricadde sul twirling ed immediato fu il gradimento provato. Amavo molto il corpo ma mi piacque immediatamente anche la parte tecnica, legata all'uso del bastone.Tanta passione per quello che ad oggi ha rappresentato e rappresenta il mio primo e unico sport".
Quanto ti alleni per migliorare?: "Tre volte la settimana, in genere il lunedì, il mercoledì e il venerdì, per due - tre ore al giorno. Poi ci sono i raduni e le gare. Non mi pesa allenarmi, neppure incrementare le cadenze. Le mie maestre sono Stefania Federici, quasi fin dagli inizi, e Michela Mori, arrivata in un secondo tempo". A quando risalgono le tue prime gare?: "Avevo 10-11 anni. Arrivai subito terza ai regionali e nel 2008 vinsi il titolo di categoria, in serie C1". Così si descrive come atleta: "Mi piace competere e cerco di curare tutti gli aspetti che fanno del twirling una specialità unica. Da piccola mi piaceva esibirmi davanti al pubblico. Poi ho passato un periodio nel quale la presenza della platea mi condizionava. Ora sto superando questo momento, anche se ho la sensazione che lo spettatore straniero sia diverso da quello nostrano, in un certo qual senso più facile da "affrontare". Negli Europei di Heilsingborg, davanti ad una tribuna gremita, mi sono sentita benissimo ed ho dato il massimo".
Quest'anno Chiara vivrà la sua prima stagione da "senior": "Un salto importante che mi condurrà a gareggiare con atleti di esperienza maggiore. Non mi faccio illusioni ma conto di dare il massimo. Spero di ottenere la qualificazione per la partecipazione alla Coppa Europa. La presenza al Mondiale come protagonista della prova individuale è al momento un sogno irrealizzabile. Ma ho ancora diversi anni davanti". Per emulare chi?: "Ho sempre avuto come personaggio di riferimento Martina Carcea. Assistetti ad un suo esercizio, diversi anni fa, con tanto di affascinante costume rosa. Da allora è diventata il mio idolo". Studio e sport, difficile convivenza?: "Riesco a gestire le due cose anche perchè nel tempo ci si abitua. Attualmente frequento la 2.a superiore dell'Istituto professionale Primo Levi di Sarezzo, indirizzo Amministrazione-Finanza-Marketing"
Propositi di carriera?: "Con la squadra sarebbe bellissimo, già a Nottingham 2014, battere la concorrenza della Francia e del Giappone. Nel free-style non mi propongo podi o traguardi similari, piuttosto di farmi un nome a livello internazionale". Supportata dai genitori, Rina e Gianbattista, nella propria attività sportiva, Chiara ha un fratello che ama la musica, l'11enne pianista Marco, e si illumina quando descrive il clima che contraddistingue la nuova nazionale: "E' bellissimo - precisa - e motivante. Avevo sempre fatto squadra a livello "basso" e non mi piaceva. Ora invece, a questo livello, la concorrenza stimola. Devi entrare e fare qualcosa di difficile, vincere in un certo senso una sfida. Il modo giusto per crescere assorbendo esperienza e classe da chi da più stagioni vive il twirling in vetta. Io sono la più piccola". Ma destinata a crescere in fretta!