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Giorgia Ferrarese - Foto Nanni Sibona Tacco”Con il twirling – afferma con voce candida Giorgia Ferrarese – sono riuscita e riesco a vincere la mia timidezza. Una vera e propria via verso l’espressione della vera me stessa. Per questo lo consiglierei ai più piccoli ed anche per le molte condivisioni, di emozioni soprattutto, con gli altri atleti che fanno parte del nostro mondo. Emozioni forti che diventano ancora più eclatanti e godibili quando arrivano i risultati”. I primi di Giorgia, giunta al twirling attraverso l’esperienza della cugina, risalgono a quando aveva 10-11 anni: “Li ricordo in serie B e in categoria a livello nazionale”. Su scala internazionale, invece, risalgono al 2010: “A Seefeld – prosegue – raggiungemmo con il Gruppo il 2° posto nella categoria Junior”. Nata a Rivoli, fiorente centro in provincia di Torino, il 18 novembre del 1996, Giorgia Ferrarese è tesserata da sempre per la società di Sangano: “La mia prima ed attuale maestra è Sabrina Prade. Fu lei a farmi notare che avevo talento e a trasmettermi ancora più voglia di continuare. Avevo soli 7 anni ed oggi non potrei proprio fare a meno del twirling”.

Iscritta al 4° anno del Liceo di Sangano (Scienze Umane) Giorgia sottolinea come al di là di quanto si possa comunemente pensare studio e sport possano andare di pari passo: “Basta organizzarsi bene – conferma – e paradossalmente riesco a farlo meno quando non devo allenarmi. Il doppio impegno aguzza l’ingegno ed aiuta a sfruttare meglio il tempo. Un modo questo per crescere anche sotto il profilo personale e del metodo di lavoro”. A proposito di lavoro, quanto ne occorre per migliorare nel twirling?: “Molto – sottolinea l’atleta piemontese – e non bisogna mai demordere”. Tra le più recenti soddisfazioni, la convocazione quale possibile titolare nella Nazionale che andrà a costituire il Team per il prossimo mondiale: “Quando ho ricevuto l’e-mail di convocazione con l’esito positivo della selezione ho provato una gioia immensa. Ora dovrò dimostrare sul campo di valere e strappare un posto da titolare. Questo è l’obiettivo immediato. Quello a più lunga scadenza e legato al primo, vincere la rassegna iridata. Non sarà facile ma dovremo dare il massimo per riuscirci”.

Motivazioni dunque a mille che consentono a Giorgia di guardare lontano. Volgendo invece l’occhio ad un modello di specialità, dove si poserebbe?: “Non dovrei dirlo – scherza – in ragione della storica rivalità che divide le nostre nazioni, ma certo sulla francese Sabrina Pean, massima protagonista del free-style a mio parere”. Proprio il free-style è la specialità preferita di Giorgia, che pur si distingue agonisticamente anche nelle prove di Gruppo e Team: “Mi consente – come detto in precedenza – di esternare ciò che sono vincendo la timidezza che in altri settori della vita mi caratterizza. Amo l’aspetto artistico e coreografico, anche se non bisogna mai dimenticare l’importanza della tecnica”. Un impegno sportivo, quello del twirling, che Giorgia condivide con i suoi primi tifosi, ovvero mamma Cinzia “che mi segue in tutte le gare, anche quelle internazionali”, papà Ivan e Andrea, il mio ragazzo…al quale dico spesso di non venire alle gare perché da un lato la sua presenza mi esalta, dall’altra mi emoziona!. Prima di arrivare al “bastone” Giorgia si era cimentata nella pallavolo, nel basket, nella danza classica, nell’hip hop…”ma – conclude con il sorriso sul volto – come il twirling non c’è nulla”. Un vero e proprio spot promozionale da cavalcare pensando al domani, non solo personale.

di Roberto Bertellino