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RECLAMO 2014 circolare 13 (1)

Silvia Tarabbia - Foto Nanni Sibona TaccoE’ una delle “esperte” del twirling italiano, Silvia Tarabbia, e dal nuovo corso del movimento azzurro ha tratto rinnovati stimoli: “Tornata lo scorso anno dagli Europei di Heilsingborg e dall’International Cup di Almere – ricorda oggi – pensavo di aver chiuso il mio percorso agonistico. Ed invece eccomi qua, pronta a giocarmi tutto, a dare ancora il massimo. Sarà certo questa la mia ultima stagione ma voglio disputarla in grande stile”. Nata a Borgomanero l’8 novembre del 1986 Silvia Tarabbia si è quindi rimessa in gioco: “L’amore per il twirling è grandissimo e si alimenta ancora oggi come quando ero piccola”. Silvia è cresciuta in una delle società storiche a livello nazionale, l’A.S.D. Twirling Santa Cristina, che conta oggi 112 atlete e nel 2012 ha spento la 30esima candelina. Anni importanti, quelli trascorsi dal momento della fondazione ad opera di Sabina Valsesia, una delle grandi maestre di Silvia, nel corso dei quali la società ha riempito di titoli la propria bacheca: “Devo molto alla mia società, ai tecnici che mi hanno cresciuta, all’ambiente in generale. Sono stati tutti e sono parte essenziale della mia vita, dentro e fuori dal twirling”. Gli inizi: “Avevo 5 anni e arrivai a questo sport grazie alle ragazze che già lo praticavano. Così iniziarono le prime esperienze con il “magico bastone”. A sei anni gli esordi in gara, di cui non ricordo l’esito. Molto forte invece la sensazione, invariata, della competizione. Genera in me, oggi come ieri, tanta emozione. E’ una delle componenti più belle dello sport”. Solista e amante delle discipline di squadra, Silvia Tarabbia: “La squadra – sottolinea – è sempre stato il mio punto di forza. Basta uno sguardo per capirsi con le compagne e dare quel qualcosa in più che consente di ottenere il grande risultato”. A tal proposito ecco un aneddoto che è rimasto nella personale libreria dei ricordi: “La medaglia d’oro conquistata nel 2000 agli Europei in terra tedesca, nel duo junior. Ci chiamavano le “due topoline” e ad un esercizio dal termine eravamo vicinissime alle francesi. Ci chiesero uno sforzo supplementare e riuscimmo a farlo per salire così sul gradino più alto del podio. Provammo un’emozione indescrivibile”.

Altri momenti indelebili di carriera?: “Gli Europei del 2004 e del 2005, a Ginevra e Maribor. Il Grand Prix e la Coppa Europa di Sheffield nel 2010. Il titolo continentale raggiunto con il Gruppo Senior negli Europei di Torino 2011 e l’oro in Coppa Europa, con il Team Senior, l’anno successivo ad Hasselt, in Belgio. In quella circostanza arrivò anche l’argento con il Gruppo Senior”. Quali gli obiettivi 2014?: “Senza dubbio il Mondiale di Nottingham, che stiamo preparando in grande stile con il Team e, prima ancora, la Coppa Europa con la mia società, ad inizio luglio. Saranno grandi momenti nei quali voglio difendere con fierezza i colori italiani”. Un termine per definire il twirling?: “Una medicina per ogni momento, anche quelli difficili che la vita ti mette davanti”. Quando concluderai la carriera è tua intenzione rimanere in questo mondo?: “E come potrei non farlo – risponde senza tentennamenti Silvia – considerando che il twirling è parte della mia esistenza. Cercherò di restare nell’ambiente e contribuire, in società, alla crescita delle giovani leve. Un po’ quanto è accaduto alla sottoscritta quando mi affacciavo allo sport”. Ne hai praticati altri?: “No, ad esclusione di un’esperienza natatoria quando ero piccola”. Quali i tuoi idoli nel twirling?: “Senza dubbio l’inarrivabile Chiara Stefanazzi, il modello di riferimento di quasi tutte noi. Poi le molte figure che si sono succedute in società e mi hanno permesso di acquisire via via sempre più sicurezze”. Il nuovo Team azzurro è ormai una realtà. Come ti sei tuffata in questa nuova dimensione?: “Si respira un clima bellissimo e sono importantissime le sinergie tra i singoli per arrivare ad una completa espressione d’insieme. I più esperti come la qui presente traggono energie dai più giovani ed al contempo trasferiscono agli stessi conoscenze tecniche e dettami di comportamento. Uno scambio di dare e avere arricchente per ognuno di noi. Solo così è possibile affrontare i problemi, che sempre emergono quando si parla di squadra, e superarli”. Laureata nel 2011 in Scienze della Formazione Primaria, Silvia Tarabbia è impegnata attualmente come insegnante di sostegno. Come concilia il lavoro e lo sport?: “Avendo orari prestabiliti direi che oggi è più facile farlo. Quando studiavo, invece, a volte era un’autentica impresa, che però affrontavo e superavo facendo sacrifici. Sempre con grande trasporto e nel segno del twirling”. Sport facile o difficile?: “Per chi ci osserva a volte sembra che compiamo cose impossibili. In realtà con l’esperienza e la tecnica si acquisiscono gli automatismi necessari. Il bastone diventa elemento integrante dell’esistenza di tutti noi atleti”.

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Nazionale Italiana TwirlingAncora un fine settimana denso di significati, quello che è andato in archivio ieri a Cantalupa, per il Team azzurro. Si trattava del terzo raduno della nuova vita della nazionale italiana e le risultanze sono state ancora una volta assolutamente positive. Lo sottolineano i tecnici Massimo Scotti e Sabrina Prade: "Una due giorni perfetta, sotto tutti i punti di vista. Tecnicamente abbiamo quasi concluso l'esercizio che ci vedrà protagonisti a Nottingham, nei Mondiali del prossimo agosto. Ciò che dà molta fiducia è il clima instauratosi nel gruppo, di grande compattezza, partecipazione, motivazione. Un gruppo ben amalgamato che sembra si alleni in queste situazioni da molte stagioni ed invece lo fa solo da pochissimo tempo. E' rimasta favorevolmente colpita e stupita di ciò anche Nadia De Vecchi, Consigliere nazionale FITW nonchè importante tecnico e personaggio illustre del movimento internazionale di settore.

NAzionale Italiana TwirlingNel corso della due giorni i ragazzi hanno inoltre potuto constatare quanto lo sport italiano inteso nella sua accezione più ampia li segua e li sproni a far bene. Hanno fatto loro visita, infatti, il presidente del Coni Piemonte Gianfranco Porqueddu, il Presidente della Fit Arco Mario Scarzella e, naturalmente, il Presidente FITW Franco Ferraresi. Tornando agli aspetti tecnici alla conclusione effettiva dell'esercizio mancano ancora circa 15 secondi di "collegamento" che metteremo a punto nelle prossime uscite". Quando è prevista la prossima?: "Il 15 e 16 febbraio, nuovamente a Cantalupa". Sempre più ambizioso il progetto Team e Nazionale: "Il nostro obiettivo - proseguono i tecnici responsabili del progetto - è quello di arrivare al Mondiale con una Nazionale perfetta, frutto di un lavoro approfondito nel quale la cura di ogni dettaglio è basilare. Un'operazione completamente diversa rispetto a quelle compiute in passato. Tanto per fare paragoni illustri in "stile" Giappone, nazionale leader su scala internazionale". Tra le note di colore delle due giornate anche l'incontro, con tanto di foto, con l'olimpionico di tiro con l'arco Marco Galiazzo: "Toccare un plurimedagliato olimpico - concludono i tecnici azzurri - può portare bene e non abbiamo perso l'occasione di farlo". Ora tutti nelle rispettive società, già pregustando il prossimo incontro di Team, da vivere intensamente e con il comune imperativo di continuare a crescere.

Bastone TwirlingUn bastone personalizzato, con tanto di nome. E' il gradito regalo che hanno trovato i magnifici 12 del Team azzurro impegnati nel fine settimana appena concluso nel raduno tecnico, il terzo del nuovo corso della Federazione, a Cantalupa. Un oggetto del desiderio reso possibile dallo scrupoloso lavoro dell'azienda piemontese "Effetto Twirling", con a capo la signora Maria Rosa D'Urzo. Così dalla collaborazione tecnica nata tra l'azienda e la Federazione, nella persona del presidente Franco Ferraresi: "Un rapporto - sottolinea lo stesso - iniziato qualche mese fa e via via diventato più importante. Lo ritengo un altro segnale della nuova federazione che ha voluto un bastone italiano, prodotto da un'azienda italiana, per la Nazionale e l'intero movimento guardando sia alla qualità che all'economia. I costi dei bastoni, sia nella versione agonistica, che in quelle intermedia e di avvio alla specialità, sono assolutamente più bassi rispetto a quelli dei bastoni fino ad ora utilizzati ed importati dagli Stati Uniti.

La Federazione ha deciso di non fruire di royalty sulla vendita dei bastoni (percepirà un contributo annuale dall'azienda produttrice di entità ancora da stabilire) proprio perchè ha ritenuto in un momento così difficile per tutti sotto il profilo economico di andare incontro alle famiglie e agli atleti permettendo loro un risparmio tangibile sotto questo profilo così inscindibilmente legato all'attività. La personalizzazione dei bastoni per i Nazionali è stato un gesto d'immagine e di attenzione verso il nostro mondo che tutti abbiamo molto apprezzato, atleti in primis". 
In rapida successione ecco le tappe che hanno condotto alla costruzione del nuovo bastone: "Alla base - ricorda Maria Rosa D'Urzo - c'è una sorta di scommessa con mia figlia Giulia, che pratica il twirling presso la società Arcobaleno di Torino. In occasione di una trasferta perse il bastone. Tornata a casa cercai di ordinarlo presso l'azienda americana che ormai da decenni li produce ma mi sentii rispondere che occorreva aspettare mesi perchè erano soliti concentrare gli ordini nei mesi di maggior richiesta, settembre nello specifico. Così mia figlia fu costretta a far twirling per alcuni mesi senza bastone. Le promisi che il bastone glielo avrei costruito io. Pensavo inizialmente fosse una cosa più semplice....invece l'impresa è divenuta per molti aspetti titanica.

Ma una scommessa è una scommessa, soprattutto con i figli, e alla fine posso dire di averla vinta. Grazie ad un lavoro di squadra nella quale si sono inseriti mio fratello Basilio, che ha tradotto le indicazioni dei tecnici di settore in assemblaggio, e la maestra di mia figlia, Cristina Bono. Tante prove, di materiale, acciaio, pomelli, molte rettifiche, rivisitazioni, altrettanti esercizi di roteazione e bilanciamento. Oggi l'attrezzo è pronto, nelle sue tre versioni. Quella professionale, quella intermedia e quella per l'approccio al twirling, ideale per le scuole anche perchè in questo caso il bastone non è in acciaio ma in pvc. Abbiamo dato la versione professionale agli atleti del Team italiano con tanto di pomelli colorati (in tricolore come da espressa richiesta dei tecnici azzurri) e personalizzazione, tenendo segreto il "prodotto" fino all'ultimo. Una consegna alla quale era presente anche mia figlia. Un bellissimo momento per tutti e una grande soddisfazione personale. La nostra azienda, denominata "Effetto Twirling", ha preso forma ufficialmente nell'ottobre scorso e ora si propone sul mercato italiano e su quelli delle nazioni limitrofe come potenziale punto di riferimento". Ciò che è certo, da oggi, che anche per uno solo bastone non bisognerà rimanere in attesa di mesi per vederlo arrivare dalla "lontana" America. Altresì che ci si trova davanti ad un ottimo rapporto qualità-prezzo. La rinascita del twirling italiano parte anche da questi segnali d'azienda.

Per informazioni 345.78.62.658 – 3392953059 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Salviatti Chiara - Foto Nanni Sibona TaccoIniziamo dalla fine, o quasi, presentando Chiara Salvatti, classe 1997 e portacolori della società Lumezzane, la stessa nella quale è cresciuta praticando il suo sport...lasciamo ai lettori indovinare quale! "E' stata una gara perfetta - afferma tornando con la mente ai ricordi dell'Europeo di Heilsingborg nella scorsa estate - che avrei potuto terminare in qualsiasi posizione. Sono arrivata terza e l'ho conclusa con una grande felicità interiore. Nessuna caduta, al di là delle più rosee aspettative". Un podio alla sua prima rassegna continentale che fa ben sperare per il futuro, suo e della nazionale. Dall'oggi ci muoviamo a ritroso per scoprire la giovanissima Chiara, "avevo 5 o 6 anni", avvicinarsi al twirling seguendo le orme della cugina Sara: "Mi piaceva la ginnastica artistica - ricorda - ma il tragitto per praticarla sarebbe stato lungo oltre un'ora. Così la scelta ricadde sul twirling ed immediato fu il gradimento provato. Amavo molto il corpo ma mi piacque immediatamente anche la parte tecnica, legata all'uso del bastone.Tanta passione per quello che ad oggi ha rappresentato e rappresenta il mio primo e unico sport".

Quanto ti alleni per migliorare?: "Tre volte la settimana, in genere il lunedì, il mercoledì e il venerdì, per due - tre ore al giorno. Poi ci sono i raduni e le gare. Non mi pesa allenarmi, neppure incrementare le cadenze. Le mie maestre sono Stefania Federici, quasi fin dagli inizi, e Michela Mori, arrivata in un secondo tempo". A quando risalgono le tue prime gare?: "Avevo 10-11 anni. Arrivai subito terza ai regionali e nel 2008 vinsi il titolo di categoria, in serie C1". Così si descrive come atleta: "Mi piace competere e cerco di curare tutti gli aspetti che fanno del twirling una specialità unica. Da piccola mi piaceva esibirmi davanti al pubblico. Poi ho passato un periodio nel quale la presenza della platea mi condizionava. Ora sto superando questo momento, anche se ho la sensazione che lo spettatore straniero sia diverso da quello nostrano, in un certo qual senso più facile da "affrontare". Negli Europei di Heilsingborg, davanti ad una tribuna gremita, mi sono sentita benissimo ed ho dato il massimo".

Quest'anno Chiara vivrà la sua prima stagione da "senior": "Un salto importante che mi condurrà a gareggiare con atleti di esperienza maggiore. Non mi faccio illusioni ma conto di dare il massimo. Spero di ottenere la qualificazione per la partecipazione alla Coppa Europa. La presenza al Mondiale come protagonista della prova individuale è al momento un sogno irrealizzabile. Ma ho ancora diversi anni davanti". Per emulare chi?: "Ho sempre avuto come personaggio di riferimento Martina Carcea. Assistetti ad un suo esercizio, diversi anni fa, con tanto di affascinante costume rosa. Da allora è diventata il mio idolo". Studio e sport, difficile convivenza?: "Riesco a gestire le due cose anche perchè nel tempo ci si abitua. Attualmente frequento la 2.a superiore dell'Istituto professionale Primo Levi di Sarezzo, indirizzo Amministrazione-Finanza-Marketing"

Propositi di carriera?: "Con la squadra sarebbe bellissimo, già a Nottingham 2014, battere la concorrenza della Francia e del Giappone. Nel free-style non mi propongo podi o traguardi similari, piuttosto di farmi un nome a livello internazionale". Supportata dai genitori, Rina e Gianbattista, nella propria attività sportiva, Chiara ha un fratello che ama la musica, l'11enne pianista Marco, e si illumina quando descrive il clima che contraddistingue la nuova nazionale: "E' bellissimo - precisa - e motivante. Avevo sempre fatto squadra a livello "basso" e non mi piaceva. Ora invece, a questo livello, la concorrenza stimola. Devi entrare e fare qualcosa di difficile, vincere in un certo senso una sfida. Il modo giusto per crescere assorbendo esperienza e classe da chi da più stagioni vive il twirling in vetta. Io sono la più piccola". Ma destinata a crescere in fretta!

Federazione Italiana TwirlingPalermo ha visto andare in scena dal 13 al 15 dicembre scorsi il 43° Trofeo Sicilia, classico appuntamento dello sport isolano, al quale hanno preso parte 500 atleti (di diverse federazioni ) con i relativi accompagnatori. Evento organizzato dal CONI Sicilia e dall’Assessorato al Turismo e Sport della Regione Sicilia. Nei fatti, una sorta di mini – olimpiade, con tanto di villaggio olimpico allocato presso il mega complesso turistico “ Città del Mare” e gli impianti sparsi nella Provincia di Palermo. Viene considerato il più importante trampolino di lancio per le giovani leve dello Sport Regionale. Quasi totale la partecipazione del Twirling siciliano (Agrigento ha dato forfait all’ultimo momento), ottima la rodata organizzazione mista Twirling / CONI, che ha fatto sì che il Trofeo si svolgesse nell’assoluta serenità e sicurezza.

CRONOPROGRAMMA SABATO 14 DICEMBRE Palasport Balestrate: “Si è tenuta – ricorda Vincenzo Hopps, presidente regionale FITW - la vera e propria gara ufficiale tra le Province Siciliane, sotto la valutazione dei nostri Giudici Federali. Le categorie (U 16) hanno disputato le prove raggiungendo la seguente classifica = SR –ME – TP – CL – PA – EN – RG – CT. Nel contesto della giornata il C.R. ,su decisione presa in precedenza, ha approfittato della presenza di tutte le Società per tenere 1) Corso nuovi gradi – 2) 1^ Sessione esami nuovi gradi – 3) Ultima sessione esami vecchi gradi. Atleti presenti: n° 44 – Tecnici esaminatori: n° 4 - Gli atleti promossi, dopo la verifica, hanno ricevuto dalla segreteria regionale, presente appositamente, il diploma, con la tessera completata dai bollini occorrenti, oppure hanno ricevuto fotocopia del documento che attesta la non promozione, secondo il nuovo regolamento gradi”.

DOMENICA 15 DICEMBRE Palasport Balestrate: “A seguito di apposito invito – sottolinea il presidente del CR siciliano FITW Vincenzo Hopps - sono pervenute in mattinata, n° 7 Associazioni con un totale di n° 96 atlete non affiliate alla FITw, per effettuare libere esibizioni. Dopo i loro esercizi, abbiamo messo in campo i nostri atleti, secondo una scaletta preordinata che, in un crescendo continuo, ha ben illustrato la specialità del Free Style agli ospiti, i quali infine hanno dichiarato di aver intenzione di affiliarsi presto alla FITw. Al termine i ringraziamenti, consegna di ricordi e saluti. La giornata è continuata con il pranzo di chiusura offerto dal CONI quindi, in un clima di festa (e di sole!) con la premiazione ufficiale del Trofeo Sicilia, che ha visto, la seguente classifica finale generale :PA – SR – CL – TP – CT – ME – AG – RG – EN. Premi consegnati dal Presidente Reg.le CONI”. La chiusura, con una nota d’orgoglio: “Il Presidente del CONI – termina Hopps - ha chiesto che esibizioni di Twirling facessero da corollario alla stessa premiazione ed applauditissimi sono stati gli esercizi posti in essere dai nostri più quotati atleti”.

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