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Mi rivolgo a tutte le nostre società affiliate perché in questo momento alcune piccole tensioni vengono ingigantite da chi approfitta di sporadici episodi per generare confusione e seminare zizzania.
Il fatto di Novara, che ha scatenato critiche e prese di posizione piuttosto curiose di qualche giudice, merita di essere raccontato nei suoi dettagli per giustificare certi provvedimenti "folli' di chi scrive e dell'intero consiglio federale.
Succede che nella specialità 2 bastoni junior il tecnico dell'atleta classificato al secondo posto contesti il verdetto perché sostiene che al primo classificato non è stata conteggiata una caduta, due anziché tre. Presenta quindi il reclamo ma il regolamento interpretato alla lettera prevede la possibilità di contestare la valutazione del proprio atleta e non quella degli avversari anche se condizionano direttamente l'atleta stesso. Il reclamo viene comunque valutato e anche visionato il filmato delle prove dei due atleti in causa.
Il riscontro finale da parte della giuria è stata quello di appellarsi alla norma regolamentare rigettando il reclamo perché la revisione del punteggio non riguardava l'atleta del ricorrente.
Va precisato che lo scrivente era presente nel luogo di gara e non è stato affatto interpellato.
Non convinto della situazione ho successivamente voluto, con l'aiuto del segretario generale, rivedere i due filmati in questione e le immagini hanno dimostrato che l'atleta classificato al primo posto ha fatto cadere il bastone tre volte e non due come dal referto dei giudici. Questo errore ha modificato il responso del campo: il primo classificato è in realtà secondo, il secondo invece è il vero vincitore!
Questo grave episodio, sportivamente parlando, è stato esaminato dal Consiglio Federale e all'unanimità si è deciso, oltre ad assegnare il titolo al suo legittimo vincitore, di colmare un vuoto normativo, aggiungendo una nuova norma regolamentare che permetta di poter ricorrere contro un presunto torto anche per motivi indiretti che danneggino l'atleta. Una norma che può riguardare potenzialmente ognuno dei vostri atleti.
Pertanto definire questo uno stravolgimento delle norme regolamentari in corso del campionato è pretestuoso e fantasioso. Le norme regolamentari sono rimaste intatte e intoccate, ribadisco, é stata introdotta semplicemente una norma che mancava.
In merito alla giuria che ha maldestramente gestito questa situazione, il Consiglio Federale, sempre in modo unanime, ha ritenuto opportuno assegnare una salutare "pausa di riflessione" per meditare sugli errori al fine di evitarli in futuro. Non è stato avviato alcun procedimento disciplinare e le interessate continuano a esercitare sia le funzioni di giudici che di tecnici.
A questo episodio va aggiunto un altro fatto accaduto nel 2014. Per un errore di lettura e di tabulazione é stato assegnato un titolo nazionale junior al secondo classificato. Il presidente di giuria propose come soluzione di assegnare il titolo a pari merito, suggerimento ovviamente non accolto e titolo assegnato al vero vincitore.
Non è assolutamente accettabile che il non riconoscimento dell'errore prevalga sul vero merito sportivo!
Alcuni giudici rivendicano tutela in una situazione "stravolta" dalle decisioni del Consiglio Federale. Tutela perché? La tutela, i giudici, la ottengono con la serietà e la trasparenza. L'unico soggetto che merita tutela é l'atleta! Il compito di una Federazione sportiva seria é di garantire il merito sportivo e di adottare gli strumenti normativi adeguati per sostenere questo fondamentale principio.
Il ruolo del giudice é importantissimo e necessario per garantire la legalità e il rispetto delle regole oltre la formazione educativa degli atleti. É altrettanto importante che in un sistema sportivo ogni attore svolga il proprio ruolo. Il ruolo del presidente e del consiglio federale è quello di dettare le politiche di sviluppo in coerenza con la norma statutaria e con le risorse finanziarie, i giudici devono garantire la regolarità del responso sportivo in piena trasparenza, i tecnici devono curare la crescita dell'atleta. Ognuno con un preciso compito e ruolo. E in tutto questo l'approccio tra i diversi attori deve essere improntato sulla collaborazione autentica finalizzata al bene dei nostri atleti e a null'altro.
Spero che questa mia comunicazione sia utile a fare la dovuta chiarezza.

Buon vero sport a tutti.
Franco Ferraresi